Si rientra nel vivo della "guerra" quella della Vita. Dopo i meritati riposi, le feste e le pause natalizie, riprendono i combattimenti quotidiani, le scaramucce e le battaglie, le sortite e le incursioni che ci rammentano d'essere vivi, quindi in pericolo di vita, così come in stato di grazia e di gratitudine per il giorno ancora concesso.
Un nuovo anno è cominciato e ci affanniamo a progettarlo, a concepirlo a imbrigliarlo, come un anno di guerra, con il nemico in casa e la nostra postazione in prima linea al fronte. Guardiamo l'orizzonte, intrepidi o spauriti e non ho dubbio alcuno che la nostra guerra sarà tanto più intensamente lottata a causa della viva coscienza di ciò per cui stiamo combattendo. Abbandonare questa essenza significherebbe un lento ma inarrestabile prosciugarsi di tutte le sorgenti del nostro coraggio. Un inaridire le fonti della nostra energia. perché non stiamo combattendo per qualcosa davanti a noi, ma per qualcosa che sta dietro di noi, non per la repubblica, ma per la nostra casa, per gli affetti che maggiormente sostengono la vita di ognuno di noi.
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